Articolo pubblicato integralmente dal settimanale La Guida di Cuneo il 2 maggio 2008 a pag. 47 e dal settimanale Cuneo Sette il 22 aprile 2008
Limone e Cuneo ricorderanno il passaggio di Pio VII?
Il 12 agosto 2009, saranno trascorsi 200 anni dal passaggio a Limone Rimonte del Papa Pio VII.
Per ricordare degnamente questo avvenimento storico propongo di intitolare una strada di Limone a questo Papa (dalla cartina dell’ufficio turistico limonese, mi sembra che attualmente non ci sia).
Ricordo che Papa Pio VII rimase prigioniero a Savona per 1142 giorni, oltre tre anni di carcere duro e privo anche di libri, dal 15 agosto 1809 al 10 giugno 1812 e ancora dal 1 febbraio 1814 al 24 maggio 1814. In totale tra Savona e Fontainebleau fu prigioniero di Napoleone per 1781 giorni, circa cinque anni!
Seconda proposta:
Propongo che sul muro perimetrale esterno della restaurata chiesa centrale di Limone Piemonte venga ricordato l’avvenimento, con una apposita targa, agli abitanti del paese e in particolare ai numerosi turisti.
Si tratta, in pratica, di replicare quanto ha già fatto la città di Briançon, dove su una facciata di un imponente palazzo, è segnalato il soggiorno di un altro Papa: Pio VI.
Ricordo che le vicissitudini del Pontefice Pio VII, che a Parigi, il 2 dicembre 1804, aveva incoronato Napoleone Imperatore di Francia, ebbero inizio il 17 maggio 1809, data in cui Napoleone aveva decretato l’annessione di Roma all’Impero Francese.
Il 10 giugno, nella città capitolina, la bandiera francese prese il posto dello stemma papale e il Papa, come conseguenza, scomunicò gli autori dell’usurpazione.
La ritorsione di Napoleone non si fece attendere molto: il 6 luglio, alle ore 2,30 di mattina, Pio VII fu arrestato e fatto viaggiare in carrozza, con sportelli chiusi a chiave come prigioniero.
Il Pontefice in tre giorni giunge a Firenze, dopo altri tre giorni arriva a Genova e poi in barca da Genova a Sanpierdarena, di nuovo in carrozza per Alessandria, Torino, Rivoli, Moncenisio ed infine, Grenoble.
Il Papa ritorna in Italia, ne seguiamo il percorso da Nizza fino a Cuneo.
Da questa città il Papa doveva essere portato nelle carceri di Savona, fu scelta, per l’incolumità dei soldati carcerieri, la strada della valle Roja, anziché la più comoda litoranea. L’11 agosto del 1809 il Papa sostava a Sospello e veniva ristorato dai primi Cuneesi, la famiglia dei Baroni Ricci des Ferres, i cui discendenti risiedono nella villa Ricci di Madonna dell’Olmo, proprio di fronte alla mia abitazione.
Mi è stato concesso, da parte dei fratelli Ricci des Ferres, Carlo, Clotilde ed Augusta, di esaminare un cimelio storico a ricordo dell’antica dimora di Sospello. Si tratta di una lapide, di dimensioni 78 per 112 cm, murata sulla sinistra dello scalone d’ingresso della Villa, sulla quale c’è scritto:
A PIO VII P.O.M.
PROPUGNATORE FORTISSIMO DELLE PONTIFICALI RAGIONI
CHE DALL’ARMI DI USURPATORE NEMICO
TRASCINATO DAL VATICANO AD ESULARE IN TERRA STRANIERA
QUI DA NIZZA MOVENDO
TRA LE LACRIME DI POPOLO INFINITO
SOSTENNE LA NOTTE DELL’XI AG.MDCCCIX
E LA MATTINA NELL’INCRUENTO SACRIFIZIO
RICONFORTÒ L’ANIMO INCONTRO A NUOVE BATTAGLIE
E IL BACIO DEL PIEDE E LA PATERNALE BENEDIZIONE
CONCEDETTE AL POPOLO RIVERENTE
PIO GIUSEPPE RICCI DE BARONI DES FERRES
PERCHE’’
LA MEMORIA DEL FATTO LUNGAMENTE DURASSE
ED A FUTURI NIPOTI
RICORDASSE IN ETERNO
LA FEDE A CRISTO L’AMORE AL SUO VICARIO
Sospello (Nizza Marittima) 11 AGOSTO 1809
Il Papa passò la notte dell’11 agosto a Tenda, il mattino presto del 12 iniziò il faticoso viaggio per attraversare il colle di Tenda, a quel tempo non percorribile in carrozza.
Ci fu una sosta a Vievola dove attendevano uomini, muli e portantina fatti venire appositamente da Limone dal Capitano Boissard, definito, dallo storico cuneese Alfonso Maria Riberi, provocatore e sbirresco.
I nomi dei dodici addetti alla portantina del Papa sono tuttora elencati in un grande registro del 1809 conservato nella biblioteca parrocchiale di Limone.
Alle 11,30 del 12 agosto 1809 il Papa giunge a Limone.
Il Riberi, così descrive l’avvenimento: Tutto il paese col municipio e col Clero è venuto incontro processionalmente; Boissard, che precede, fa schierare il popolo ai lati della via e quando la carrozza papale giunge in mezzo, la spinge a tutta corsa.
Così il Papa entra in un paese che è quasi vuoto, però è lasciato entrare in chiesa.
Nella chiesa di Limone, entrando, sulla sinistra, ho trovato una lapide che ricorda l’avvenimento, con l’iscrizione che riporto fedelmente:
S.S. D.N.
PIUS VII PON. M.
CORNIAE MONTE PERAGRATO
LIMON CLERO AC. POPULO
PERAMANTER
ADMISSO
PREVILEGIISQ ACCUMULATO
CUNEUM PETIIT
DIE XII AGOSTI
MDCCCIX
Ovvero: Santissimo Signore nostro Pio VII Pontefice Massimo, dopo aver attraversato il monte Cornio (il Tenda), avendo ammesso con molto affetto il clero e il popolo di Limone al bacio della mano e del piede, avendolo colmato di indulgenze, raggiunge Cuneo. Il 12 agosto 1809.
Al Papa prima di arrivare a Cuneo viene concessa una breve fermata a Vernante per bere un bicchiere d’acqua. Un’altra fermata si rende necessaria più a valle, le cause sono: il gran caldo della carrozza, il digiuno, lo strapazzo e forse l’acqua bevuta, il Santo Padre dovrà cambiarsi la camicia bagnata di sudore, indumento avuto per l’occasione in regalo da una servente di una casa campestre.
A Roccavione, come in altri posti, il clero è in attesa del Papa, ma le severe misure dei soldati carcerieri non fanno aprire le porte della carrozza.
Arrivato a Cuneo il Pontefice è ricevuto dal marchese Filippo Lovera di Maria, personalità nota alla corte napoleonica, che lo ospita nel suo palazzo, gli viene però vietato di entrare nell’attuale Duomo dove tutti lo aspettavano.
Da uno dei tre balconi del palazzo Lovera, probabilmente quello più grande, Pio VII impartì la benedizione al popolo in attesa in Via Roma, la cosa fu replicata ancora due volte il mattino successivo 13 agosto 1809.
Sarebbe auspicabile, che anche a Cuneo, come per Limone Piemonte, venisse installata, per il prossimo 12 agosto 2009, sulla facciata esterna del Palazzo Lovera, una targa a ricordo dell’avvenimento.
Basterebbe replicare in parte, quanto attualmente è riportato sulla lapide attualmente murata nello scalone del palazzo, che dopo l’installazione dell’ascensore è praticamente meno notata.
Riporto la scritta a beneficio di chi non l’avesse mai letta:
ADDÌ IL 12 AGOSTO 1809
IL SOMMO PONTEFICE
PIO VII
PRENDEVA STANZA IN QUESTO
PALAZZO
DOVE DAL BALCONE
ALL’AFFOLLATO POPOLO PLAUDENTE
IMPARTIVA
L’APOSTOLICA BENEDIZIONE
Credo di non aver chiesto troppo!
Gennaro Russo
gerusso@hotmail.com
Il Settimanale La Guida il 9 maggio 2008 a pag.49 e a firma di Don Luca Favretto così risponde alle mie richieste.
Il passaggio di Pio VII sarà ricordato
Egr. Direttore de La Guida
Limone e Cuneo ricorderanno il passaggio di Pio VII? E’ la domanda del Signor Gennaro Russo su “La Guida” della scorsa settimana. La diocesi di Cuneo e la Fondazione San Michele stanno preparandosi all’avvenimento attraverso una serie di iniziative.
Per la Diocesi, infatti, questa data è l’anticipo della propria costituzione. E’ per ora previsto un anno di celebrazioni (agosto 2009-2010) che includeranno tra l’altro un convegno di studi ed una mostra (alcuni oggetti proverranno dai Musi Vaticani) e che dovrebbero culminare con l’inaugurazione del Museo diocesano di San Sebastiano in Contrada Mondovì a Cuneo. Il museo ospiterà una sala dedicata alla figura del pontefice, al suo viaggio ed alla successiva fondazione della diocesi (1817). Inoltre si sta pensando ad un vero percorso culturale che vada da Nizza a Savona attraverso Limone, Cuneo e Vicoforte e che coinvolga le diocesi del territorio.
Si sono presi contatti anche per quanto riguarda la possibilità di una visita del Papa. Su tutte le proposte elencate il condizionale è d’obbligo; dipenderà da innumerevoli fattori organizzativi, dai tempi e dalle risorse disponibili e soprattutto dalle persone che si riusciranno a coinvolgere. Come il Signor Russo (che non ho il piacere di conoscere personalmente) ha sottolineato, si tratta di un avvenimento storico importante per la nostra zona, a mio parere anche per lo socioculturale che si può ricostruire e studiare (è l’epoca in continuo alternarsi tra la Rivoluzione e Restaurazione che potrebbe avere molti spunti di riflessione per la nostra attualità). Pertanto sarà fondamentale il dialogo e la coordinazione con tutte le istituzioni del territorio. Quale incaricato per i Beni Culturali Ecclesiastici sono ben lieto di essere a disposizione per dialogare su ogni iniziativa in merito.
Don Luca Favretto
N.B. Della Diocesi di Cuneo Don Luca Favretto è Direttore Storico dell’arte.