Là dove c’era l’erba ora c’è…
Articolo pubblicato a pagina intera su Cuneo Sette martedì 22 febbraio 2011 con 6 fotografie e con questi titoli:
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Il residente Gennaro Russo ricorda quel luogo di Madonna dell’Olmo diventato importante nel sesto assedio di Cuneo.
L’Antica Cascina Pica Pietra che ora non c’è più
Al suo posto si stanno costruendo tante case in modo disordinato
Madonna dell’Olmo.
Un pezzo della Cuneo che ho conosciuto, da quando sono arrivato nel 1963 in questa bella città, tra pochi mesi sparirà per sempre.
Ciò che mi dispiace è come, ancora una volta, il dio denaro vince sempre su tutto, così prepariamoci a veder oscurata da un immenso palazzo un luogo simbolo della Resistenza cuneese, mi riferisco alla Villa Invernizzi che tra pochi mesi sarà completamente oscurata da un edificio lungo 63 metri e profondo 28 e se ho ben capito di 9 piani e di 33 metri in altezza!
D’altronde come diceva Adriano Celentano: Là dovè c’era l’erba ora c’è una città, e quella casa in mezzo al verde ormai, dove sarà.
Nel nostro caso quella casa non più in mezzo al verde sarà a breve Villa Invernizzi.
Credo che sia un peccato non aver salvaguardato nel modo dovuto questo luogo storico di Cuneo.
Ad essere franco, non mi aspettavo di meglio visto come è finita negli anni scorsi la storica Torre Bonada in Corso Galileo Ferrarsi che, a quel tempo, senza pensarci tanto su, fu addirittura abbattuta.
Una sorte apparentemente migliore avrà un altro luogo storico di Cuneo mi riferisco alla Cascina Pica Pietra situata a 800 metri dalla mia abitazione a Madonna dell’Olmo.
Questa storica Cascina giorno per giorno sta cambiando volto tanto che si può tranquillamente dire che della storica Pica Pietra, a lavori finiti, rimarrà poco o niente.
Del vecchio sito, non è rimasto in pratica nulla e lo si può notare osservando le foto che ho fatto con il mio telefonino lo scorso anno e ripetute nei giorni scorsi. Si noterà che i volumi dei fabbricati esistenti sono gonfiati come un…pan di Spagna.
A questo punto avremo, a lavori finiti, un mini quartiere, snaturato nella sua storia centenaria, in particolare in altezza e che nulla ricorderà la storica Cascina Pica Pietra.
I nuovi palazzi che stanno prendendo il posto di quelli storici daranno l’impressione che siano stati posizionati seguendo il criterio della semina del mais, cioè in modo a caso e forse più giusto dire disordinato!!
Ma allora mi chiedo: non era meglio abbattere Villa Invernizzi e Pica Pietra conservando delle belle foto da far visionare ai fanatici di storia come il sottoscritto?
Gennaro Russo
Per i molti che non conoscono la storia di questa città ricordo che le Cascine Torre Bonada e Pica Pietra hanno avuto un ruolo importante durante il 6° assedio di Cuneo del 1744.
Bartolomeo Giuliano nel libro “La campagna militare del 1744 nelle alpi occidentali e l’assedio di Cuneo” (edito, ma orami introvabile, dalla Biblioteca della Società per gli Studi Storici, Archeologici ed Artistici della Provincia di Cuneo) così ricorda le due Cascine:
Alla Cascina Pica Pietra (o Picapera o Picaroca) di Madonna dell’Olmo sostavano 30 battaglioni e 56 squadroni gallo ispane, in previsione dello scontro che avvenne il 30 settembre 1744 proprio a Madonna dell’Olmo.
Faccio notare che il Reggimento Lusitania che sostava alla Cascina Pica Pietra fu determinate per la vittoria dei gallo ispani a Madonna dell’Olmo anche se i due terzi del reggimento rimasero fuori combattimento (il 30 settembre davanti alla chiesa di Madonna dell’Olmo ci furono 1387 morti e 3295 feriti che comprendendo anche gli spagnoli si arriva a 1646 morti e 3845 feriti: una vera mattanza).
Per questo eroico sacrificio tuttora il Reggimento Lusitania porta sulle sue divise “uno scudetto” con la scritta “Madonna del Olmo” a ricordo della Battaglia vinta (mio scoop storico, pubblicato con ampio risalto da Cuneo-Sette l’11 luglio 2000 a pag. 17)
G.R.