Cuneo 14 settembre 2009
Per l’Armata Piemontese, di Carlo Emanuele III, la battaglia di Madonna dell’Olmo del 30 settembre 1744 fu una vittoria o una sconfitta?
Il prossimo 26 e 27 settembre a Madonna dell’Olmo l’Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna sezione di Cuneo rievoca il 265° anniversario della Battaglia di Madonna dell’Olmo.
Lo scorso anno, per ricordare questo evento storico della nostra città, fu scritto su un settimanale cuneese che in quel lontano 30 settembre 1744 la Battaglia a Madonna dell’Olmo…. terminò senza vincitori né vinti.
Questa tesi è purtroppo sostenuta anche da molti cittadini di Cuneo, perché una facile equazione porta a dire che se la Città ha superato Sette Assedi avrà vinto anche il 30 settembre del 1744 (6° assedio) nella battaglia di Madonna dell’Olmo.
Vi dimostro che la battaglia non finì senza vinti e vincitori ma finì in una sconfitta cosa che avevo anche scritto nella mia “Storia di Cuneo fino al 1801” che fu pubblicata dal Centro Stampa della Provincia di Cuneo nel settembre 2006 ed inserita nel libro dal titolo “Granatieri in Granda” e che riporto testualmente:
La posizione a tenaglia dei Franco-Spagnoli fu un ostacolo invalicabile; “Non giova dissimulare: tatticamente, eravamo sconfitti” (“ Storia di Cuneo” di Ferdinando Gabotto).
Il Re decide così di abbandonare il campo, ritirando i propri reparti verso Fossano.
Il Re trascorse la notte nella villa Caissotti di Chiusano di Ronchi (Basse di Chiusano) dove una lapide lo ricorda.
Alla conclusione di cui sopra ero arrivato consultando varie pubblicazioni a riguardo e che adesso vado ad elencare.
1°:
Documento che mi è arrivato dalla Spagna: “La Batalla de Madonna del Olmo – La gesta màs heroica de nuestro Regimiento”
E’ una fonte storica in mio possesso, credo unica in Cuneo e Provincia. Si tratta di una relazione scritta dagli Spagnoli che mi è arrivata nell’anno 2000 a cura dell’Esercito Spagnolo.
In quella occasione oltre la storia della Battaglia, mi è arrivata la seguente documentazione:
1) lo scudetto, del Reggimento Lusitania;
2) il disegno di un Dragone del Lusitania a cavallo con la spada sguainata;
3) i disegni di 44 divise;
4) il disegno in pianta della battaglia di Madonna dell’Olmo;
5) la storia del Reggimento Lusitania “Resena històrica del antiguo Regimiento de Cazadores de Victoria Eugenia”;
Il materiale di cui sopra mi consentì di far pubblicare su Cuneo Sette l’11 luglio 2000 un articolo, che fu un vero scoop storico, dal titolo “Lo scudetto della Madonna” ove raccontavo che ancora oggi sulle divise dell’esercito spagnolo c’è uno scudetto con la scritta Madonna Olmo a ricordo della Battaglia di Cuneo del 1744.
Ne resoconto della battaglia e scritto:
La battaglia ebbe il suo inizio per effetto dell’avanzata delle truppe piemontesi, comandate dal loto Re Carlo Emanuele, che minacciavano di rompere la nostra linea di fronte nel settore situato tra Madonna dell’Olmo e la casa Lyonnais (Allione?).
Dopo un racconto particolareggiato della battaglia, la relazione storica Spagnola così conclude:
Era chiaro che lo stesso Re non poteva ottenere l’obbiettivo di aiutare Cuneo, Con il tramonto si ritira. La battaglia gli era costata 3500 tra morti e feriti, 800 prigionieri, tre pezzi e altrettante bandiere.
Si capisce benissimo che i Piemontesi si ritiravano non vittoriosi.
2°:
Di Bartolomeo Giuliano “La campagna militare del 1744 nelle alpi occidentali e l’assedio di Cuneo” (edito dalla Biblioteca della Società per gli Studi Storici, Archeologici ed Artistici della Provincia di Cuneo; a mio personale giudizio questo libro è il più completo in materia).
Il Giuliano sulla battaglia così scrive a pagina 152:
“……Per un errore di manovra, verso le 13, la sinistra piemontese si spostò troppo avanti e venne improvvisamente a trovarsi a portata dei fucili nemici.
I Varadini (ricordo che erano 2000 soldati Ungheresi alleati del Piemonte) dispostisi subito per l’assalto furono però messi ben presto in disordine dal fuoco di moschetteria e d’artiglieria dell’avversario che dimostrò di non limitarsi a una difesa passiva, ma di uscire dalle trincee ogni qualvolta se ne presentava l’occasione…..
….. Il Re (Carlo Emanuele III) trovavasi in quel momento sulla destra; quando giunse di fronte al convento di Madonna dell’Olmo, il combattimento era ormai iniziato e non fu in grado di farlo sospendere. Fece serrare la seconda linea a rinforzo della prima e lasciò che la battaglia continuasse.
I Piemontesi riuscirono ad occupare il primo ordine di trinceramenti nemici, resistettero tenacemente al fuoco del cannone e rinnovarono una serie di assalti infruttuosi senza riuscire a penetrare nel secondo ordine delle difese.
Il combattimento benché praticamente fosse perso già in partenza continuò fino a notte inoltrata quando Carlo Emanuele III, riuniti i generali a consiglio, decise di ritirarsi a Ronchi quella sera stessa e l’indomani a Murazzo”.
E’ stato specificato che il combattimento era perso.
3°:
Di Vittorio Turletti “Memorie storiche VII centenario della fondazione di Cuneo”.
Il libro di 506 pagine fu pubblicato nel 1898. Nella pagine 394-395 è scritto:
…La battaglia, troppo disuguale fra Gallispani trincerati in forti posizioni e i nostri affatto scoperti e con poca artiglieria, divenne tosto sanguinosa per entrambi le parti, e pei nostri difficilissima a risolvere. Il Re vuole dapprima opporsi all’ingrandire del combattimento e quando si accorge che ciò è impossibile, tiene per perduto, in cuor suo, la giornata. Allora facendo miracoli di valore personale, corre di qua or di là a rinforzare le linee pericolanti; mentre gli cadono a fianco colpiti i suoi ufficiali, con sangue freddo mirabile dà pronte e sagge disposizioni, finché giunta la notte senza che i vari ordini di trincee siano superati, giudica meglio far cessare l’inutile spargimento di sangue, e, ripiegate con grand’ordine le sue truppe, avvia le prime verso la Communia.
Risulta abbastanza chiaro che il Re non aveva vinto a Madonna dell’Olmo e si ritira a Ronchi cinque miglia oltre la città di Cuneo.
La sosta finale delle truppe di Carlo Emanuele sarà invece, come ha scritto Vittorio Turletti, la Comunia una zona situata tra Murazzo e San Sebastiano.
Ho verificato che tuttora appena dopo il Km 69 della SS 231 tra Murazzo e San Sebastiano di Fossano c’è in un incrocio: a sinistra c’è una via denominata via della Comunia mentre a destra c’è via Sant’Anna.
4°:
Di Mario Cordero e Livio Mano “1744 Cuneo: cronaca di un assedio” Edito nel 1994 dal Comune di Cuneo, Assessorato per la cultura, in occasione del 250° anniversario dell’assedio e della battaglia di Madonna dell’Olmo a pagina 32 è scritto:
……la battaglia della Madonna dell’Olmo, scatenata in anticipo, sotto una pioggia battente e senza coordinamento, si risolse in una sconfitta tattica dei piemontesi……sul piano strategico, tuttavia, la battaglia giocò a favore dell’esercito sabaudo….i franco-spagnoli, resisi conto che proseguire l’assedio sarebbe costato troppo, decisero dopo quaranta giorni di porvi fine, ritirandosi il 22 ottobre.
Viene precisato che la battaglia si risolse in una sconfitta tattica.
5°:
Del Prof. Giorgio Beltrutti: “La Madonna dell’Olmo 1593-1993”
E’un libro che è ancora possibile acquistare presso la parrocchia di Madonna dell’Olmo, (è un condensato del cammino di quattrocento anni di storia civile e religiosa degli abitanti di Madonna dell’Olmo, il cui inizio fu l’anno 1593 con l’apparizione della Vergine Maria), il Beltrutti a pagina 73, così ricorda l’evento storico:
Verso le quattro del pomeriggio,nonostante la sanguinosa conquista del primo trincerone antistante Madonna dell’Olmo, apparve subito chiaro per l’Armata Piemontese l’impossibilità di proseguire nello sforzo. La manovra di sganciamento in parte mascherata dal fuoco della retroguardia, protetta dal collocamento di cavalletti di Frisia che intralciarono l’inseguimento del nemico riuscì egregiamente….il Re di Sardegna quella notte andò a dormire a Ronchi nella villa dei conti Casotti di Chiusano.
Viene precisato che l’Armata Piemontese era nell’impossibilità di proseguire lo sforzo.
6°:
Di Ferdinando Gabotto“ Storia di Cuneo”.
A pagina 236 e 237 è scritto:
…..ma i Galli-Ispani, chiusi nel secondo triceramento, non possono venire sloggiati: a Carlo Emanuele manca un grosso nerbo di truppe fresche; onde, consigliatosi coi suoi generali, già volgendo il sole al tramonto, protettosi con ultimo finto assalto, ritira le truppe, la prima linea dietro la seconda, e le avvia in tre colonne a Fossano….. Questa fu la celebre battaglia “della Madonna dell’Olmo”, di cui la tenaglia (ricordo che era una disposizione ad angolo rientrante), veramente chiave della posizione, non poté essere presa dai nostri. Non giova dissimulare: tatticamente, eravamo sconfitti.
L’ultima frase esclude in modo netto che si avesse vinto.
7°:
Del Prof. Piero Camilla: “Cenni di Storia di Cuneo”
Il Camilla sull’argomento così scrive:
Dopo trentanove giorni di effettivo assedio e dopo la pur vittoriosa battaglia di Madonna dell’Olmo (30 settembre 1744) le truppe gallo-ispane sono costrette a ritirarsi oltralpe, data la stagione inoltrata. Durissima e tormentata, per la neve ed il gelo e per gli attacchi della popolazione, è la marcia di ritorno lungo la valle Stura
Emerge la vittoria dei Galloispani.
8°:
Di Lodovico Andrea Ricolvi: “Relazione dell’assedio della Città di Cuneo fatto dall’armata gallispana comandata dall’Infante D. Filippo, e dal Principe di Conty l’anno 1744”. E’ una relazione, di 87 pagine, dei principali episodi dell’Assedio fatta realizzare nel 1759 (appena quindici anni dopo la battaglia) dal Comune di Cuneo dove a pagina n. 45 è scritto:
…..sopraggiunta intanto la notte cessò la mischia, e al far del giorno niuno sparo più si udì dei moschetti, se non in lontananza; che l’armata del Re aveva piegato, e al dimane si seppe, essersi la medesima nella Comunia, cassinaggio circa 5 miglia distante dalla Città, di notte tempo raccolta.
Come è noto il Re si ritira a Ronchi mentre le truppe, come ho spiegato al 3° punto, si accamperanno nel cassinaggio denominato Comunia situato tra Murazzo e San Sebastiano di Fossano.
9°:
Di Sebastiano Maccario: “Cronologia storica della Città di Cuneo” Edito dal municipio di Cuneo nel 1889, al numero cronologico 616 è testualmente scritto quanto segue:
1744- 30 settembre. Battaglia della Madonna dell’Olmo vinta dalle truppe regie e dal coraggio dei cuneesi.
Il Maccario fa un errore ad affermare che a Madonna dell’Olmo gli sconfitti furono le truppe Franco Spagnole!
A scusante per l’inesattezza storica, giova ricordare che il Maccario, al tempo della stesura delle sue Cronologie Storiche(1889), non poteva disporre delle migliori storie di Cuneo, come quella del Bertano e quella del Gabotto destinate ad uscire soltanto nove anni dopo, nel 1898.
10°:
Del Magg. Domenico Guerrini: “I Granatieri di Sardegna”. Memorie storiche dal 1659 al 1900.
A pagina 474 e 475 dell’imponente libro di 1053 pagine, il momento culminante della battaglia è cosi descritto:
…..così verso mezzogiorno del 30, ha principio la battaglia, inopinatamente, contro la volontà di Carlo Emanuele: questi prima tenta di troncarla, poi si accontenta di dirigerla.
La nostra destra, e quindi anche principalmente il reggimento delle Guardie, è vigorosamente assaltata dalla numerosa cavalleria dei nemici; ma essa sta salda e ricaccia indietro in gran disordine gli squadroni assaltanti.
Non così bene vanno le cose alla nostra sinistra contro la quale si appunta il maggiore sforzo della fanteria nemica: gl’intrepidi fanti della brigata di Savoia sostengono il formidabile urto e appena lo hanno alquanto respinto si cacciano innanzi arditamente, e riprendono ai Francesi una batteria da costoro poco prima conquistata, e acquistano per sé, glorioso trofeo, una bandiera del reggimento Lyonnais.
Ma il nemico, dalla Madonna dell’Olmo, rinnova l’assalto: i Nostri, già lacerati, hanno bisogno che la seconda linea li rincalzi. La lotta si fa ogni momento più aspra e sanguinosa, e dura così fino a sera senz’altro risultato che di molto valore mostrato e di molto sangue sparso dall’una parte e dall’altra.
Intanto le nostre Guardie, a destra, continuano ad essere alle prese colla cavalleria nemica e sempre la respingono.
Alle 18, Carlo Emanuele, prende consiglio dai generali suoi circa l’opportunità di rimanere nelle posizioni così pertinacemente difese, oppure di approfittare delle tenebre della imminente notte per retrocedere a Ronchi: prevale questo consiglio e la ritirata è compiuto senza che il nemico osi, o sappia, in modo alcuno molestarla.
L’Armata Piemontese si ritirò quindi non fu una vittoria.
11°:
Sul settimanale La Guida del 15 ottobre 2002, in occasione del “Raduno Nazionale dei Granatieri” tenutosi a Cuneo il 12 e 13 ottobre 2002 (parteciparono 2000 Granatieri), così scriveva Pietro Pandiani:
…Dopo un breve cannoneggiamento, all’alba del 30, i sabaudi si avventarono sui nemici schierati di fronte ai loro alloggiamenti di Madonna dell’Olmo…fu una battaglia sanguinosa….i Piemontesi si ritirarono a sera, al termine di una battaglia che costò loro 4000 morti e che venne iscritta nei libri di storia nella colonna delle sconfitte….
Quindi fu una sconfitta.
12°:
Infine vado a ricordare quanto scrivono, tutti gli anni, i Granatieri di Sardegna sezione “S.Ten. Luigi Eula” di Cuneo sugli opuscoli che fanno stampare per la ricorrenza dell’Anniversario della Battaglia:
Le nostre GUARDIE, come tradizione schierate in prima linea all’ala destra, sostengono bravamente l’urto della cavalleria avversaria impegnandola a lungo, mentre la lotta infuria a tutto campo.
Il calar della notte divide i contendenti; le forze piemontesi si dispongono in posizione idonea a sorvegliare i movimenti nemici.
La lunga giornata di battaglia se non era bastata a mettere in rotta il nemico, aveva però reso possibile il vettovagliamento della città attraverso i varchi creati tra le linee dell’assedio, rafforzando la volontà di resistere dei Cuneesi.
I franco-Ispanici, consci di non potersi impadronire della Città Prima dell’imminente inverno, decidono di ritirasi.
La lunga giornata di battaglia non era bastata a mettere in rotta i Gallo-Ispani.
Quindi il 30 settembre 1744 a Madonna dell’Olmo la battaglia contro Francesi e Spagnoli fu persa.
A conferma che la mia analisi è giusta mi è stato di conforto il parere, da me richiesto, del Dr. Giovanni Coccoluto (uno Storico che è tuttora parte attiva nella Società Studi Storici Archeologia e Artistici della Provincia di Cuneo) il quale mi ha segnalato che la Battaglia a Madonna dell’Olmo…fu una dolorosa sconfitta non solo perché si perse, ma anche per il massacro che ci fu…
Possiamo, comunque, tranquillamente dire che perdemmo la battaglia ma vincemmo la guerra, infatti l’Assedio si concluse, dopo trentanove giorni, il 21 ottobre 1744, giorno in cui i Franco Spagnoli, visto l’inutilità dei loro tentativi di conquistare Cuneo, presero la via del ritorno verso le Alpi (valle Stura, colle della Maddalena).
A questa decisione si giunse anche causa lo scarso vettovagliamento della truppa (in particolare poco pane), aumento delle malattie, i soldati (specialmente nei giorni successivi alla battaglia) stavano nelle trincee con l’acqua fino alla cintola, diserzioni e l’ormai approssimarsi della cattiva stagione (era già scesa la prima neve sui monti circostanti).
Il 19 novembre del 1744 tutta l’armata Franco Spagnola, compreso la retroguardia aveva valicato il confine.
Gennaro Russo
Cittadino di Madonna dell’Olmo di Cuneo dal 1963
gerusso@hotmail.com