Sotto riportate due E-mail: la prima di Gennaro Russo del 12 ottobre 2009 e la seconda la risposta di Ezio Pelino del 14 ottobre 2009
Titolo: Il massacro di Pietransieri del 1944, il poco dignitoso comportamento del fratello del Papa e come le carneficine dei nazisti fossero una costante in tutta Italia e in Europa.
Pregiatissimo Sig. Ezio Pelino,
questa estate, mentre ero in vacanza a Silvi Marina, ho letto la sua lettera, pubblicata sul giornale la Repubblica del 26 agosto 2009, dal titolo “Il fratello del Papa a Sulmona”.
Avevo ritagliato l’articolo e mi ero ripromesso, una volta tornato a Cuneo, ove risiedo dal 1963, che Le avrei scritto, cosa che sto facendo adesso per commentare tre cose, ovvero: il massacro di Pietransieri del 1944, il poco dignitoso comportamento del fratello del Papa e come le carneficine dei nazisti fossero una costante in tutta Italia e in Europa.
Inizio con il massacro di Pietransieri del 1944.
Purtroppo ciò che capitò nei paesi dell’Abbruzzo (Lei ricorda che a Pietransieri ci furono 128 innocenti trucidati soprattutto donne e bambini, più 5 pastori a Sulmona) accadde anche il 19 settembre 1943 in un paese vicino a Cuneo, che si chiama Boves, da allora passato alla storia d’Italia per il massacro commesso dal famigerato Comandante della 1^ Divisione Panzer SS Leibstandarte “Adolf Hitler” Joachim Piper.
La cittadina di Boves ha addirittura il triste primato per essere stata teatro del primo atto di rappresaglia contro la popolazione civile, il 19 settembre 1943 (ricordo siamo a 11 giorni dopo l’8 settembre) ebbe 45 morti e 300 case incendiate, il triste evento ebbe una replica a gennaio del 1944 dove i morti furono 157 con 500 case incendiate. Nel 1961 a Boves fu conferita la Medaglia d’Oro al Valor Civile.
Il comportamento del fratello del Papa.
Per quanto riguarda il comportamento del fratello del Papa non ci sono parole.
Come lei scrive, Padre Georg è voluto tornare e rivedere Sulmona il posto in cui arrivò non da Boy Scout (si fa per dire) ma con la divisa dell’Esercito Germanico per fare la guerra contro gli italiani.
Non credo che Padre Georg nel 1944 non avesse capito cosa stava facendo il nazismo in tutta l’Europa, specialmente all’Est.
Sembra impossibile credere che non abbia colta questa occasione per ricordare gli orrori di quei giorni e chiedere perdono a nome dei suoi connazionali.
Sicuramente il fratello del Papa i quei tristi giorni non avrà commesso nulla di grave, per doversi vergognare, a differenza di tantissimi suoi connazionali acerrimi carnefici di popoli indifesi.
Le carneficine dei nazisti
Purtroppo pochi nazisti sono andati sotto processo e chi c’è andato, comunque è una esigua parte, e ai processi rispondevano che… non sapevano oppure che… dovevano ubbidire a degli ordini superiori.
Il sottoscritto, essendo nato in Irpinia nel maggio del 1939, di quel periodo ho evidentemente scarsi ricordi, ma con il tempo qualche opera sulla II guerra mondiale l’ho letta e di una cosa sono ormai convinto: la maggior parte di coloro che tiravano le fila a questi massacri l’hanno fatta franca perchè l’incombente pericolo che veniva da Est suggeriva di…soprassedere, così tanti criminali di guerra (anche italiani) non hanno pagato.
Sicuramente Lei avrà letto molto sull’argomento; ebbene a mio parere è significativa l’opera di Martin Gilbert “La grande storia della seconda guerra mondiale” per capire cosa hanno fatto i tedeschi dal 1939 al 1945. In questo libro, di 899 pagine, sono descritti centinaia di misfatti, tantissimi anche più cruenti, per le dimensioni, di quelli perpretati a Pietransieri, Sulmona e Boves.
Ad esempio a pagina 618 è scritto:
“Il 9 giugno 1944, nella città di Tulle, nel Corrèze, la Divisione SS Dans Reich compì una pesante rappresaglia contro abitanti della città per le azioni di sabotaggio commesse nei dintorni contro la divisione da combattenti della Resistenza francese. Una donna di Tulle raccontò in seguito: Tornavo da casa dalla spesa il 9 giugno 1944 quando vidi mio marito e mio figlio impiccati al balcone di casa nostra. Erano due dei 200 uomini rastrellati a caso e uccisi a sangue freddo dall SS tedesche. I Bambini e le vedove erano costretti a guardare mentre i tedeschi li impiccavano ai lampioni o ai balconi delle loro case!
Alla pagina seguente trovo quanto segue:…nel piccolo villaggio francese di Oradour-sur-Glane, come rappresaglia di un attacco della Resistenza a una formazione militare che si dirigeva verso la testa di ponte della Normandia, truppe delle SS uccisero 642 abitanti, compresi 190 scolaretti.
Attenzione, questi misfatti sono ancora niente rispetto a ciò che fecero queste persone (ma non sono bestie?) in Polonia, in Russia e contro gli Ebrei ecc.
Purtroppo le guerre sono e saranno sempre una sciagura per l’umanità e con il tempo tutto si dimentica.
Per poter affermare ciò che ho scritto in questa E-mail ho letto molti libri in particolare voglio ricordare quelli sotto riportati:
Martin Gilbert “La grande storia della seconda guerra mondiale”.
Max Hastings “Apocalisse tedesca”.
Danile Jonah Goldhagen “I volenterosi carnefici i Hitler”;
Albert Speer “Memorie del terzo Reich”;
Guido Knopp “Tedeschi in Fuga”;
Raul Hilberg “La distruzione degli Ebrei in Europa”.
Spero di non averla annoiata.
Cordiali saluti da
Gennaro Russo
E-mail ricevuta da Ezio Pelino il 14 ottobre 2009
Sig Gennaro,
mi ha fatto piacere che lei si sia così interessato alla visita del fratello del papa tanto da non dimenticare la cosa e scrivermi dopo quasi due mesi. In verità molte persone mi hanno scritto sul momento, evidentemente quei fatti sono così dentro le coscienze che dopo oltre sessant’anni sono sentiti ancora vivi e presenti. Lei, poi, vedo che ha una notevole conoscenza storica delle stragi naziste. Ho da apprendere da lei. Ho scritto, da preside insieme a professori e studenti, più libri su alcuni aspetti della guerra , in particolare sull’aiuto dato dalla popolazione abruzzese ai prigionieri alleati fuggiaschi e ho fondato “Il sentiero della libertà”, non so se ne ha sentito parlare: fu inaugurato dal Presidente Ciampi nel 2001. Sulle stragi non ho fatto studi approfonditi , ho solo intervistato l’unica sopravvissuta della strage di Pietransieri che allora era una bambina.
I più cordiali saluti
Ezio Pelino