Articolo pubblicato sul Cuneo Sette il 20 marzo 2001 a pagina 19
Il balcone del Papa (Pio VII)
Il 12 agosto 1809 PioVII salutava i cuneesi in via Roma
Non valorizziamo i nostri luoghi storici.
Nei giorni scorsi ho trascorso una settimana a Briançon in Francia, località di sport invernali ma famosa anche per la sua Storia.
Durante le ore dedicate alla visita della città ho notato che la strada principale della cittadella fortificata è ricca di lapidi e targhe che ricordano, ai turisti, avvenimenti storici.
Una di queste, sulla facciata di un imponente palazzo, segnala il soggiorno del Papa Pio VI durate il periodo Napoleonico.
Ebbene, mi sono detto, una cosa analoga esiste anche a Cuneo ma è scarsamente segnalata ai turisti. Mi riferisco al Palazzo Lovera di Maria situato in Via Roma. Questa dimora, che costituisce una delle più belle costruzioni di fine Settecento, fu ricostruita tra il 1785 e la fine del 1788, tanto da essere ammirata perfino dal Re di Sardegna che si trovava di passaggio da Cuneo.
In questo palazzo soggiornò, praticamente prigioniero dei soldati di Napoleone Bonaparte, il 12 e 13 agosto 1809, Papa Pio VII.
Le vicissitudini di questo mite Pontefice, che a Parigi, il 2 dicembre 1804, aveva incoronato Napoleone Imperatore di Francia, ebbero inizio il 17 maggio 1809, data in cui Napoleone aveva decretato l’annessione di Roma all’Impero Francese.
Il 10 giugno, nella città capitolina, la bandiera francese prese il posto dello stemma papale e il Papa, come conseguenza, scomunicò gli autori dell’usurpazione. La ritorsione di Napoleone non si fece attendere molto: il 6 luglio, alle ore 2,30 di mattina, Pio VII fu arrestato e fatto viaggiare in carrozza, con sportelli chiusi a chiave come prigioniero.
Il Pontefice in tre giorni giunge a Firenze, dopo altri tre giorni arriva a Genova e poi in barca da Genova a Sanpierdarena, di nuovo in carrozza per Alessandria, Torino, Rivoli, Moncenisio ed infine, Grenoble.
Il Papa ritorna in Italia, ne seguiamo il percorso da Nizza in poi.
Da questa città il Papa doveva essere portato nelle carceri di Savona, fu scelta, per l’incolumità dei soldati carcerieri, la strada della valle Roja, anziché la più comoda litoranea.
L’11 agosto del 1809 il Papa sostava a Sospello e veniva ristorato dai primi Cuneesi, la famiglia dei Baroni Ricci des Ferres, i cui discendenti risiedono nella villa Ricci di Madonna dell’Olmo, proprio di fronte alla mia abitazione.
Mi è stato concesso, da parte dei fratelli Ricci des Ferres, Carlo, Clotilde ed Augusta, di esaminare un cimelio storico a ricordo dell’antica dimora di Sospello. Si tratta di una lapide, di dimensioni 78 per 112 cm, murata sulla sinistra dello scalone d’ingresso della Villa, sulla quale c’è scritto:
A PIO VII P.O.M.
PROPUGNATORE FORTISSIMO DELLE PONTIFICALI RAGIONI
CHE DALL’ARMI DI USURPATORE NEMICO
TRASCINATO DAL VATICANO AD ESULARE IN TERRA STRANIERA
QUI DA NIZZA MOVENDO
TRA LE LACRIME DI POPOLO INFINITO
SOSTENNE LA NOTTE DELL’XI AG.MDCCCIX
E LA MATTINA NELL’INCRUENTO SACRIFIZIO
RICONFORTÒ L’ANIMO INCONTRO A NUOVE BATTAGLIE
E IL BACIO DEL PIEDE E LA PATERNALE BENEDIZIONE
CONCEDETTE AL POPOLO RIVERENTE
PIO GIUSEPPE RICCI DE BARONI DES FERRES
PERCHE’
LA MEMORIA DEL FATTO LUNGAMENTE DURASSE
ED A FUTURI NIPOTI
RICORDASSE IN ETERNO
LA FEDE A CRISTO L’AMORE AL SUO VICARIO
Sospello (Nizza Marittima) 11 AGOSTO 1809
Il Papa passò la notte dell’11 agosto a Tenda, il mattino presto del 12 iniziò il faticoso viaggio per attraversare il colle di Tenda, a quel tempo non percorribile in carrozza.
Ci fu una sosta a Vievola dove attendevano uomini, muli e portantina fatti venire appositamente da Limone dal Capitano Boissard, definito, dallo storico cuneese Alfonso Maria Riberi, provocatore e sbirresco.
Alle 11,30 del 12 agosto 1809 il Papa giunge a Limone.
Il Riberi, così descrive l’avvenimento: Tutto il paese col municipio e col Clero è venuto incontro processionalmente; Boissard, che precede, fa schierare il popolo ai lati della via e quando la carrozza papale giunge in mezzo, la spinge a tutta corsa.
Così il Papa entra in un paese che è quasi vuoto, però è lasciato entrare in chiesa.
Nella chiesa di Limone, entrando, sulla sinistra, ho trovato una lapide che ricorda l’avvenimento, con l’iscrizione che riporto fedelmente:
S.S. D.N.
PIUS VII PON. M.
CORNIAE MONTE PERAGRATO
LIMON CLERO AC. POPULO
PERAMANTER
ADMISSO
PREVILEGIISQ ACCUMULATO
CUNEUM PETIIT
DIE XII AGOSTI
MDCCCIX
Ovvero: Santissimo Signore nostro Pio VII Pontefice Massimo, dopo aver attraversato il monte Cornio (il Tenda), avendo ammesso con molto affetto il clero e il popolo di Limone al bacio della mano e del piede, avendolo colmato di indulgenze, raggiunge Cuneo. Il 12 agosto 1809.
Al Papa prima di arrivare a Cuneo viene concessa una breve fermata a Vernante per bere un bicchiere d’acqua. Un’altra fermata si rende necessaria più a valle, le cause sono: il gran caldo della carrozza, il digiuno, lo strapazzo e forse l’acqua bevuta, il Santo Padre dovrà cambiarsi la camicia bagnata di sudore, indumento avuto per l’occasione in regalo da una servente di una casa campestre.
A Roccavione, come in altri posti, il clero è in attesa del Papa, ma le severe misure dei soldati carcerieri non fanno aprire le porte della carrozza. Arrivato a Cuneo il Pontefice è ricevuto dal marchese Filippo Lovera di Maria, personalità nota alla corte napoleonica, che lo ospita nel suo palazzo, gli viene però vietato di entrare nell’attuale Duomo dove tutti lo aspettavano.
Da uno dei balconi del palazzo Lovera, probabilmente quello più grande, Pio VII impartì la benedizione al popolo in attesa in Via Roma, la cosa fu replicata ancora due volte il mattino successivo 13 agosto 1809.
Alle 10,30, il Papa lascia Cuneo, verso mezzogiorno è a Rocca de’ Baldi per il pranzo, alla sera del 13 agosto è a Mondovì.
Il 16 agosto lascia Mondovì, passa da Millesimo diretto al colle di Cadibona dove i portantini, ormai esperti, di Limone, fatti appositamente venire dal cerbero Capitano Boissard lo portano a Savona, dove sarà tenuto quasi 5 anni in carcere rigoroso.
Con la caduta di Napoleone, il Pontefice riprende il suo posto naturale a Roma ed il 17 luglio del 1817 mantiene la promessa fatta ai cuneesi istituendo il Vescovado a Cuneo.
La mia conclusione, che è anche una proposta, è la seguente:
A beneficio dei cuneesi e dei turisti, mettere una targa, sulla facciata esterna del Palazzo Lovera, a ricordo dell’avvenimento.
Basterebbe replicare in parte, quanto attualmente è riportato sulla lapide attualmente murata nello scalone del palazzo, che dopo la recente installazione dell’ascensore è praticamente meno notata.
Riporto la scritta a beneficio di chi non l’avesse mai letta:
ADDÌ IL 12 AGOSTO 1809
IL SOMMO PONTEFICE
PIO VII
PRENDEVA STANZA IN QUESTO
PALAZZO
DOVE DAL BALCONE
ALL’AFFOLLATO POPOLO PLAUDENTE
IMPARTIVA
L’APOSTOLICA BENEDIZIONE
A dire il vero, quella stessa lapide rammenta un altro evento storico:
NELL’ANNO 1515 ADDÌ 15 AGOSTO
IL NOBILE RAFFAELE LUPARIA
NEL SUO PALAZZO GIÀ IN QUESTO SITO
ESISTENTE
DAVA SPLENDITA OSPITALITÀ
A FRANCESCO I, RE DI FRANCIA
GRATO IL MEDESIMO
DONAVAGLI
LA SUA PROPRIA ARMATURA
L’armatura purtroppo è conservata a Torino mentre sarebbe più giusto avere questo storico reperto nel Museo di Cuneo.
Ma questa è un’altra storia.
Gennaro Russo.
E-Mail gerusso@hotmail.com
Date da ricordare del Papa Pio VII:
Tratte dalla enciclopedia cattolica Città del Vaticano volume IX della Biblioteca di Cuneo
Pio VII nato il 14 agosto 1740 a Cesena
Eletto Papa a Venezia il 14 marzo 1800
Il 2 novembre 1805 andò a Parigi ( Firenze, Torino, Cenisio) con 7 cardinali e 4 vescovi.
Il 25 novembre è a Fontainebleau, il 2 dicembre 1805 cerimonia di incoronazione di Napoleone.
Il 16 maggio 1806 rientro a Roma.
L’8 luglio 1809 arrestato e condotto in Francia, il 21 luglio è a Grenoble
L’11 agosto 1809 sosta a Sospello da Pio Giuseppe Ricci des Ferres.
Il 12 e 13 agosto 1809 è al Palazzo Lovera di Cuneo.
Il 15 agosto 1809 è a Savona.
Il 10 giugno 1812 parte da Savona e in gran segreto viene condotto prigioniero a Fointainebleau ove giunse il 20 giugno 1812.
A febbraio 1814 viene ricondotto a Savona.
Il 24 maggio 1814 ritorna a Roma.
Nella primavera 1815 si rifugia a Genova.
Il 7 giugno 1815 ritorna a Roma.
Morì a Roma a 83 anni, il 20 agosto 1823, in seguito caduta e rottura del femore.
A SAVONA RIMASE PRIGIONIERO 1142 GIORNI 3,13 ANNI. ( 15 agosto 1809 al 10 giugno 1812; 1 febbraio 1814 al 24 maggio 1814)
IN TOTALE FU PRIGIONIERO DI NAPOLEONE 1781 GIORNI 4,88 ANNI ( 8 luglio 1809 al 24 maggio 1814)
L’articolo sotto riportato è stato pubblicato su Cuneo Sette il 17 aprile 2001
La fontana blu
Su Cuneo Sette di martedì 21 marzo, nell’articolo a pag. 19 dal titolo “Il balcone del Papa” raccontavo la storia del viaggio del Papa Pio VII che da Nizza l’11 agosto 1809 fu portato nelle carceri di Savona, attraversando le valli Roja e Vermenagna.
Le tappe che portarono il Papa fino a Cuneo furono:
Sosta a Sospello, la notte trascorsa a Tenda, il mattino presto del 12 iniziò il faticoso viaggio per attraversare il colle di Tenda, a quel tempo non percorribile in carrozza.
Ci fu una sosta a Vievola e alle 11,30 del 12 agosto 1809 il Papa giunge a Limone, prima di arrivare a Cuneo viene concessa una breve fermata a Vernante per bere un bicchiere d’acqua. Un’altra fermata si rende necessaria più a valle.
Arrivato a Cuneo il Papa passò la notte del 12 agosto nel palazzo del marchese Filippo Lovera di Maria e da uno dei balconi di questo palazzo, Pio VII impartì la benedizione al popolo in Via Roma, la cosa fu replicata ancora due volte il mattino successivo 13 agosto 1809 prima di partire per Mondovì.
Un lettore, Antonino Gitto, mi ha telefonato per segnalarmi che a Vernante tuttora esiste la fontana dove, in quel lontano 12 agosto 1809 fu prelevata l’acqua per dissetare il Papa, con le indicazioni che mi ha dato sono andato alla scoperta di questa fontana.
Con mia grande sorpresa, la fontana, è addirittura arricchita da un quadro, protetto da un vetro, che comprende un disegno della fontana e la storia che collega questa fontana al Papa Pio VII
Ho ricopiato quanto è scritto, così grazie al premuroso lettore tutti possono conoscere la storia della “fontana bleu” di Vernante
Gennaro Russo
Fontana bleu
“Corre l’anno 1809 e Papa Pio VII, prigioniero degli sgherri di Napoleone, affronta un duro viaggio che da Fontainebleau lo porterà a Savona passando per il colle di Tenda, la valle Vermenagna e Cuneo.
E’ il pomeriggio del 12 agosto e il Papa, stanco dallo strapazzo del colle di Tenda, dal cibo indigesto e frettolosamente consumato a Limone, dal caldo afoso della giornata, soffre terribilmente.
Quando verso le quattro pomeridiane, il corteo entra in Vernante, l’Augusto Vegliardo sembra cadere in deliquio. Boissard, il suo accompagnatore aguzzino, lo vede rannicchiato in fondo alla pesante carrozza, pallido come un cencio e, temendo che il paziente muoia per via, grida alle donne che sono in piazza: un verre d’eau!, un bicchiere d’acqua! mentre la carrozza si ferma e si apre lo sportello, molti mani tendono il bicchiere d’acqua in alto, ciascuna vorrebbe che il Papa prendesse il suo ed egli, sorridendo mesto alla gentile gara, per contentare quelle pie e lasciare loro il ricordo desiderato, tocca tutti i bicchieri con la mano, li benedice e prende quello sportogli da una povera madre che mostra la sua acqua sopra tutte le altre perché suo figlio l’ha recata or ora dalla sorgente.
Pio VII ne beve un sorso, poi, rivolgendosi al suo cappellano, Mons. Doria Pamphili che si trova a fianco, gli dice: Sembra l’acqua di Fontainebleau
La voce corre in paese che il Papa ha così chiamata quell’acqua ed anche ora, per ricordo, la buona sorgente che ha rinfrescato per un istante Pio VII nei suoi dolori, è chiamata Fontana blu”