Articolo pubblicato su Cuneo Sette il 26 dicembre 2006
Una guida che descrive “Cuneo in guerra”
Nel progetto Interreg italo-franco-svizzero “La memoria delle Alpi – I sentieri della libertà” è stata, da pochi giorni, pubblicata una guida dal nome “Cuneo in guerra”.
L’opera a cura di Silva Bono e Sandra Viada, è molto bella e si lascia leggere tutta di un fiato si propone di recuperare, attraverso la segnalazione della valenza storica di alcuni suoi luoghi, la memoria di come fu vissuta dalla città di Cuneo la seconda guerra mondiale.
La guida è impreziosita da una bellissima presentazione di Adriana Muncinelli dell’Istituto Storico della resistenza e della Società Contemporanea in Provincia di Cuneo, ne riportiamo una parte:
Per Cuneo guerra significò, nel giugno del 1940, essere in prima linea dopo l’attacco breve e traditore contro la Francia, significò essere colpita dai primi bombardamenti, gremita di soldati diretti al fronte, città di caserme numerose e pure insufficienti, di sfollati dai paesi di confine, di ospedali di guerra
Dal 1940 al 1943 lo spazio urbano si trasformò sempre più in campo di battaglia, segnato da trincee, rifugi antiaerei, oscuramento, sirene di allarme, bombardamenti, maschere antigas, mentre lo spazio economico era assediato da tessere annonarie, mercato nero, accaparramento, razionamento, orti di guerra, negozi e mercati sguarniti e defatiganti esplorazioni nelle campagne alla ricerca del cibo, e la vita di relazione era mortificata ma non spenta dalla paura, dal coprifuoco, dalla povertà e sconvolta dai lutti che ogni famiglia portava.
Dal 1943 al 1945, con l’occupazione tedesca, la città diventa il capoluogo della resistenza che opera nelle valli e nelle campagne della provincia e protegge nei suoi vicoli e nelle sue case le sedi della ribellione antifascista,…
La guerra a Cuneo in quegli anni ha il volto dei rastrellamenti, degli agguati, delle torture, delle fucilazioni, delle deportazioni, di una liberazione insanguinata.
Il formato della guida è tascabile e conta 77 pagine che danno spazio a 53 schede della Cuneo di guerra e comprende anche due piante della città, una di queste risale al 1935 dove è possibile notare che dove finisce l’attuale Piazza Europa sarebbe sorta “Piazza XXI aprile” (natale di Roma). La nuova bella piazza sarebbe stata il 20% più grande di Piazza Galimberti le cui dimensioni sono di 215 per 110 metri.
Ogni scheda è arricchita da una foto del tempo, con il commento dei curatori della guida e dai testimoni del fatto storico, ne abbiamo contati 37 che riteniamo doveroso elencare:
Giulio Carlo Argan, Maria Luisa Alessi, Antonio Bassignano, Mario Berardengo, Roberto Berardi, Piergiorgio Bertola, Claudio Biancani, Piero Binelli, Giorgio Bocca, Vittorio Boglione, Giovanni Bono, Janò Bruno, Piero Burdese, Michele Calandri, Massimiliano Cavallo, Maria Cirio, Anna Bocca Dalmastro, Gualtiero Franco, Camillo Fresia, Gioacchino Giordana, Simone Gockman, Maria Teresa Macario, Marisa Olmo, Arturo Oreggia, Nicola Pellissero, Franco Perotto, Giuseppe Ponzio, Nuto Revelli, Carlo Rossi, Marialberta Ronchetto Salvana, Davide Schiffer, Lelio Storchi, Ezio Tassone, Angelo Valmaggia, Aurelio Verra, Don Raimondo Viale, Roberto Viale,
Gli argomenti trattati spaziano su tutta la parte della città che fu interessata dall’evento bellico.
Ricordiamo alcuni titoli delle 53 schede: baluardi Gesso e grande scalinata, carcere, casa Balilla, casa dei mutilati, casa del fascio femminile, casa della federazione provinciale sindacati fascisti, casa della giovane, casa della madre e del fanciullo, case “chiuse”, caserme, colonia elioterapica, distretto militare, lavatoi, palazzo littorio casa del fascio, rifugi antiaerei, stadio comunale Monviso, piazza della stazione, stazione ferroviaria, piscina scoperta comunale.
Ogni scheda merita una attenta lettura, molte sono struggenti perché ricordano eventi tristi, qualcuna invece suscita perfino ilarità.
La scheda n.41 che tratta la piazza della stazione oltre alla descrizione di come e quando fu costruita ricorda che negli anni di guerra i giardini del piazzale vennero utilizzati quale orto di guerra. Nell’annata 1941-42 vi si coltivarono patate e nel 1942-43 frumento. Ai piedi della balconata, cha da Lungostura XXIV maggio si dirige verso la stazione ferroviaria, è posta una lapide a ricordo dell’uccisione, il 26 novembre 1944, di cinque martiri antifascisti: quattro uomini ed una donna. Sul luogo della fucilazione sono ancora visibili i segni dei proiettili.
La donna era Maria Luisa Alessi che andò incontro alla morte scrivendo la seguente lettera:
Cuneo 14 novembre 1944
Come già sarete a conoscenza, sono stata prelevata dalla Brigata Nera: mi trovo a Cuneo nelle scuole, sto bene e sono tranquilla.
Prego solo non fare tante chiacchiere sul mio conto e di allontanare da voi certe donne alla quali io debbo la carcerazione. Solo questa sicurezza mi può far contenta, e sopra tutto rassegnata alla mia sorte. Anche voi non preoccupatevi, io so essere forte. Vi penso sempre e vi sono vicino. Tanta Affettuosità. Maria Luisa
Dalla scheda n. 30 della stazione ferroviaria veniamo a sapere che al piano delle rotaie, uscendo dal vano scale a destra, è presente una fontana ricavata da un fascio littorio capovolto!
La scheda n. 46 si riferisce alla piscina scoperta comunale. Dalla scheda ora sappiamo che accanto alla vasca olimpionica erano presenti due solarium, uno per le donne ed uno per gli uomini, separati da un cancello e una siepe.
Il giornale La Sentinella d’Italia il 4-5 agosto 1940 dava queste raccomandazioni ai frequentatori della piscina:
“….I giovanotti che vogliono andare in piscina devono provvedersi di zoccoletti in legno da portare con aria di non curanza (gli zoccoletti devono far molto rumore quando si cammina), di una indispensabile cuffia di tela azzurro scuro con bordi bianchi che si lega con lacci da scarpe, di una tuta pure azzurro-scura da indossare subito dopo il bagno. Occorre camminare gonfiando esageratamente il torace e trattenendo il respiro, agitare -anzi- ciondolare le braccia lungo il corpo, ingrossare, se è possibile, il collo affinché assuma un qualcosa di taurino. Sarebbe bene anche saper nuotare. Per le ragazze: munirsi di occhialini da sole, giganteschi, mostruosi, provvedersi di scarpe ortopediche o calzari alla romana, con suola di legno dipinto, portare le borse di maglia o di cotone a tracolla, piene di creme per ottenere la tintarella e di svariati tipi di olio di noce. I capelli devono essere pettinati nei modi più strani e bizzarri. E’ necessario, far crepare di rabbia le amiche, provvedersi di numerosi costumi da bagno e da sole….”
Questa nuova guida, scrive Adriana Muncinelli, vuole essere per i cuneesi, uno strumento per conoscere meglio la identità di cittadini entrando nella storia dei luoghi che fanno da sfondo alla loro vita quotidiana di oggi.
Per i turisti vuole essere una proposta per avvicinarsi un poco all’anima della città che visitano.
Per gli anziani di oggi, che videro segnata dalla guerra la loro giovinezza vuol essere una sollecitudine a mettere le loro memorie personali a servizio e stimolo della tutela dei segni materiali di quel passato.
La guida vuol essere infine un omaggio ai giovani di allora che nella città combatterono la guerra di liberazione, nell’illusione coraggiosa che quella fosse l’ultima di tutte le guerre. Un contributo affinché non siano dimenticati.
Gennaro Russo
E-mail gerusso@hotmail.com